Chi siamo

Premessa

Oggi il cibo rappresenta quello che un quarto di secolo fa era la moda. Come la moda infatti, il cibo diventa fashion: ha una forte propensione alla contaminazione con le forme d’arte e di comunicazione più disparate. Internet, insieme ai social network, ci ricorda costantemente le tendenze più di frontiera, a partire dai numerosissimi blog che consigliano ricette dove la presentazione del piatto è ispirata agli outfit più interessanti proposti dagli stilisti di fama mondiale.

E se il piatto arriva a replicare un abito nelle forme, nella presentazione e nei colori, dall’altra ci sono le grandi maison di moda che disegnano abiti che evocano frutta e verdura, utilizzando materiali e stoffe con riferimenti culinari di ogni genere o ancora griffe che inaugurano ristoranti, bar e caffè nelle città più trendy, tra Milano, Parigi e New York.

Insieme al celebre hashtag #foodporn di Instagram, utilizzato per la prima volta dalla femminista Rosalin Coward nel 1984, sostenendo che cucinare e presentare un piatto rifinito rappresentasse un dono, un gesto di servizio e di offerta, sino a rasentare non tanto il gesto d’amore quanto il sesso, si moltiplicano corsi e scuole per diventare fotografi specializzati nella raffigurazione del cibo. Con il paradosso che dietro ad ogni singolo scatto di cibo che troviamo su riviste e siti internet, ci sono ore di preparazione e lavoro, al punto che il cibo fotografato diventa un puro esercizio di stile, spesso non più commestibile: una forma di esibizione che in qualche modo richiama l’approccio estremo e audace delle creazioni di alcuni stilisti.

Il primo portale che celebra un connubio tutto Made in Italy

Per le motivazioni esposte in premessa, VLCmarketing ha deciso di creare un portale web che celebra un connubio eccezionale, quello tra stile e sapore del Made in Italy.

Il cibo e la moda: due mondi e modi del vivere quotidiano. Si mangia e ci si veste ogni giorno non solo per sopravvivere ma soprattutto per vivere. E in questo vivere, mangiare e vestirsi si abita il mondo, si codificano i linguaggi e i comportamenti, si costruisce l’identità, non solo personale ma anche collettiva e nascono le cosiddette “Tendenze”. 

In fondo la maniera di mangiare e di vestire contraddistingue le immagini e l’identità di popoli e nazioni ma anche le industrie, l’economia e il lavoro. Dunque queste due industrie culturali, la moda e il cibo, producono non solo immagini simboliche e desiderabili ma anche lavoro per milioni di persone che si dedicano allo sviluppo delle stesse. Sono industrie manifatturiere che hanno determinato nella storia delle nazioni e del mondo rivoluzioni industriali ma anche movimenti globali. 

Basti pensare all’esempio di Carlo Petrini che ha lanciato una rivoluzione e un movimento, Slow food, che ha oggi un seguito enorme e globale.

L’Italia è il paese che più di ogni altro ha nel cibo e nella moda i pilastri della sua cultura e della sua identità, e non solo di quella estetica. Il Made in Italy si racconta e si riconosce attraverso quelle che sono state identificate come eccellenze del design, il know-how artigianale che nel XXI secolo si sposa alla sperimentazione, alle tecnologie, alle rivisitazioni della natura e alla sostenibilità. 

Una nuova poesia e sinergia di immagini e gusto.  Ma anche un nuovo stile di vita. Se si parla di benessere in rapporto al cibo, si può e si deve parlare di benessere rispetto alla moda. Come il cibo interroga il corpo, il territorio, la natura e il paesaggio, altrettanto lo fa la moda e soprattutto gli abiti che scegliamo e indossiamo per le nostre interazioni sociali. Il cibo è anche gioco e creatività, performance, gesto e teatralità proprio come la moda, anche se le loro esecuzioni sono espresse in maniere diverse.

Il portale www.ciboemoda.it nasce con l’obiettivo di  coniugare il buono e il bello delle eccellenze del Made in Italy, esaltando l’Italian style che tutto il mondo ci invidia.

Esistere ed essere al mondo, abbracciare il mondo e accompagnarsi alla storia e ai sapori e alle emozioni che derivano dal gustare la cucina italiana e dal vestire Italian Style: questa è l’esperienza che ci proponiamo di fare vivere ai nostri lettori. Questi due campi così importanti per la storia, la cultura e l’economia italiana solo recentemente stanno ricevendo la meritata attenzione nel campo di contesti culturali ed estetici al pari di altri ambiti ormai sedimentati da secoli come la letteratura e le altre arti e tecnologie. 

Il cibo e la moda sono dunque i pilastri della cultura del Made in Italy che deve essere compreso in una prospettiva di lunga durata che ha radici lontanissime e non solo legate al suo lancio nel dopoguerra. Il made in Italy significa anche e soprattutto per come lo si racconta e percepisce all’estero.

La nostra iniziativa si muove proprio in questa direzione: Un portale che sa raccontare la bellezza e la ricchezza, il saper fare e l’estro del Made in Italy, della sua storia e tradizione, delle sue importanti sperimentazioni, innovazioni e collaborazioni. 

Conclusione

Alla luce di quanto sinora esposto e relativamente alle implicazioni culturali insite nel rapporto tra Cibo e Moda, gli obiettivi che intendiamo perseguire attraverso il nostro portale sono i seguenti:

  • valorizzare il ricco e articolato serbatoio della convivialità;
  • proteggere e promuovere le varietà territoriali locali, in un’ottica espansiva;
  • trasferire la conoscenza e il saper fare, insite nei settori Cibo e Mode, come straordinari giacimenti di ricchezza sociale e culturale;
  • promuovere un sano rapporto con il territorio e il contesto della materia prima, esaltando l’eccellenza delle produzioni, sia per quanto riguarda il food, sia per quanto riguarda la moda;
  • recuperare i sapori antichi del cibo ed esaltare la loro capacità di essere rinnovati nel gusto contemporaneo sempre più in sintonia con i dettami del fashion;
  • diffondere la cultura del gusto e del saper vivere, esaltando le eccellenze di due settori chiave come Cibo  e Moda.

DOMENICO ASCOLESE

Communication Specialist

MARTINA CIAN

Web Marketing Consultant

VINCENZO LA CROCE

Marketing Strategist